Freddie Mercury and Mary Austin – A love against time, “un amore fuori dal tempo”.

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Farrokh Bulsara.

Questo nome probabilmente non ricorderà niente a nessuno o pochi lo ricorderanno ma Farrokh, in arte Freddie Mercury, segnerà un’epoca, quella musicale, insieme alla sua Band come leader dei “Queen”.

L’indimenticato cantante è stato senza dubbio uno dei più amati fautori del Rock melodico, sottoposto per suo preciso volere ad uno stravolgimento che lo ha reso poetico, nostalgico, melanconico e molto spesso vicino all’opera lirica.

Quelle di Freddie sono note che hanno molto a che fare con la sua vita che ha posto sempre davanti ai Media, sempre sotto la luce dei riflettori. Perché a lui piaceva “fare tutto con tutti”, senza preclusioni.

Nasce a Zanzibar il 5 settembre del 1946 da una famiglia di origini parsi e indiane, trasferitasi dapprima in Africa e successivamente, quando Farrokh ha 8 anni, nello stato Britannico del Middlesex.

Il ragazzino ha grinta, mostra un’attitudine oltre misura per la musica, trasferendo quegli ottimi risultati anche nel disegno e nello sport.

Era “diverso” Freddie (è con questo nome che iniziano a chiamarlo a Londra). Diverso per mille, milioni di motivi.

Era un artista a tutto tondo, scriveva brevi articoli per i giornali locali, creò anche una linea di abbigliamento.

Un portento in ogni campo!

Ci prova a seguire le leggi imposte dalla natura, quelle che vedono un uomo e una donna unirsi, convivendo per ben 7 anni con Mary Austin, conosciuta nel 1970. È Brian May che li fa incontrare, e da quel momento i due diventano inseparabili.

Lui e Mary sono compatibili, in tutto. Nonostante ciò, in Freddie cresce sempre più la consapevolezza che il suo orientamento sessuale sia un altro, fino al punto che in un’intervista a un giornale Americano nel 1974 egli si definirà: “gay come una giunchiglia!”.

Comincia a dare spettacolo di sé, diventa amante di molti uomini, pratica sesso ovunque si trovi senza alcuna precauzione. Lo fa senza pensare alle conseguenze, forse spinto dalla superficialità di quel suo essere un artista libero.

Narciso come una giunchiglia, Freddie esprime col canto e con il piano quello che realmente sente, e il pubblico non può fare a meno di apprezzare quanto egli ha da offrirgli.

Compone la sua prima opera più importante con i Queen, il singolo “Bohemian Rhapsody”, che resterà un indiscusso capolavoro e per il quale ci vorranno tre settimane di registrazione data la sua complessità. Ma Freddie sa bene che ogni opera merita il suo tempo e che l’attesa viene sempre premiata.

Mary lo segue sempre, anche se in sordina; verrà messa da parte a causa delle scelte sessuali di Farrokh, ma saprà sempre restargli accanto anche nell’ombra, soprattutto quando Freddie diventa una leggenda durante il Live Aid del 1985, data in cui si esibisce davanti a 72.000 spettatori nel Wembley Stadium.

Neppure due anni dopo, i medici gli comunicheranno di essere stato contagiato dal Virus dell’HIV. Successivamente gli viene diagnosticata la sindrome dell’Aids.

Freddie continua a negare di essere risultato positivo al test, sembra non voler accettare quella realtà. È un segreto da nascondere, persino alla sua band con la quale ha condiviso i momenti più importanti della sua vita.

Nessuno deve sapere, glielo nasconderà fino al 1989.

Sorride e canta, suona e prosegue col suo andamento.

Canta forte e deciso “Show must go on”, “Lo spettacolo deve continuare”. Non può credere che il palco della sua vita si possa interrompere.

Molti dei suoi amanti confessano della sua malattia ai tabloid, sparlano delle sue abitudini segrete, quelle che lui condivideva solo nell’intimità; molti scavano in profondità quasi a volerlo denigrare distruggendo definitivamente la sua immagine.

La realtà è che ogni compagno che Freddie avrà al suo fianco, non sarà mai come Mary e questo fa rabbia ai suoi amanti.

Chi è Mary Austin, l'eterno amore di Freddie Mercury? - Stampa libera

Lei resta al suo fianco comunque, fino alla fine. Perché “Nessuna è come Mary”- dirà sempre Freddie ai suoi compagni di letto.

Si fanno sempre più rare le sue apparizioni. A chi gli chiede perché, Freddie risponde seccamente che: “un quarantenne non può continuare a esibirsi sui palchi in calzamaglia”.

Quel look, che era stato simbolo di un movimento e di una generazione, quella Rock, veniva di colpo gettato nel “cestone dei ricordi”, nell’armadio dei rifiuti, come se quella persona non fosse più la stessa di un tempo.

Si rifugia nella sua casa inglese nella Garden Lodge, poi in Svizzera, dove affitta un appartamento.

Continua a cantare, quasi irriconoscibile, debole, gracile e ridotto ad essere un osso. Le lesioni sul volto e sul corpo si faranno sempre più evidenti.

“Mother Love” – l’ultimo struggente brano che incide.

Chiunque conosca quel brano non può fare a meno di ricordare come si conclude: con il pianto di un bambino. Viene da pensare immediatamente che quel bambino possa essere Freddie, che ritorna tra le braccia di colei che lo ha procreato.

Quel brano non lo concluderà come si era ripromesso di fare, perché i medici lo costringono ad interrompere le registrazioni a causa dei problemi polmonari.

Nel novembre del 1991 Freddie rientra a Londra per stare con i suoi cari.

Tra questi c’è Mary sempre lì ad attenderlo, ancora pronta ad amarlo e ad assisterlo nei suoi ultimi giorni. Racconterà spesso di come lo osservasse anche mentre dormiva, a volte per ore, rapita da quel candore.

Nessuno potrà mai comprendere quanto grande sia stato il loro amore, che ha spinto Mary a rimanere fino alla fine al fianco di un uomo che era divenuto ormai parte di un passato.

La fine di un amore profondo che giunge sui giornali di tutto il mondo, il 24 novembre 1991, quando a soli 45 anni la star Freddie Mercury abbandona questa terra.

Sarà cremato secondo le sue volontà e le credenze religiose della famiglia, le ceneri saranno affidate a Mary che le spargerà nel luogo che Freddie le ha indicato, non definito e tenuto segreto, solo ipotizzato dai Media.

Segreto come la ragione del loro amore, durato oltre 20 anni.

Nessuno era come Mary per Freddie, che gli lascia l’esatta metà del suo patrimonio (circa 35 milioni di sterline) e la casa nella Garden Lodge.

È rimasta sola Mary, senza il suo Freddie. Ma lo spettacolo deve continuare.

Lui stesso non avrebbe voluto si interrompesse, MAI.

Da quel momento Freddie Mercury diventa un’icona, una leggenda che supera anche la morte.

Il mondo intero compiange l’artista scomparso che abbandona questa terra.

Solo il ricordo permane e si ode come fosse un canto in lontananza, un eco nel vento che non viene dissipato, neppure dal trapasso.

A presto,

Letizia Turrà

Photo: Mary and Freddie (Google)

2 pensieri su “Freddie Mercury and Mary Austin – A love against time, “un amore fuori dal tempo”.

  1. Come il primo della classe..come il Marines che da solo salva un plotone..come Caravaggio..o Monet ..o Newton nel mio caso. Come qualcosa che arriva e pensi: “Cazzo ma questo chi è?” come quando diventava donna su “melancoly blues” e tornava uomo su “i want it all” …come quando Miss Caballè pianse dopo aver cantato con lui ubriaca di Moet.. Non puoi e non devi dire nulla.. è solo che alcuni esseri umani non si sa da dove arrivino e lo devi accettare…

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    1. Come sempre il tuo commento fa venire i brividi. E’ proprio così, certe persone non provengono da questo pianeta. Eppure, qualcuno ce le manda. E quando vanno via, quanto male fa. Quanto avrei voluto essere Miss Caballè. Quando vieni a contatto con queste persone, nulla è più uguale…

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