
Avrei voluto essere come la natura: comprendere quando il ciclo di qualcosa si è interrotto ed è ora di passare oltre.
Invece mi ritrovo intrappolata nel volere rivivere lo stesso ciclo di stagioni, come se il sole dentro me potesse o non dovesse tramontare mai.
Proseguo ignorando volontariamente il fatto che questo tempo sia passato, anche per me; io rivoglio le cose di prima, le energie di un tempo e i brividi scaturiti da certe carezze. Rivoglio, ma non posso pretendere, è questo il dato allarmante.
La mia primavera è sfiorita ma le mie radici non vogliono mollare, non vogliono lasciarmi andare; non posso vedermi andare via.
Voglio essere natura che ritorna, procrea, diventa indimenticata anche quando sfiorisce, amata anche quando il raccolto non sia stato propizio.
Letizia Turrà
ph: Augusto Dal Porto (Milano, 2020)