Siate gentili, siate pazienti.

Ciò che scriviamo o comunichiamo deve, necessariamente, essere anche gentile.

Non possiamo aspettarci che il mondo migliori, se privato della gentilezza necessaria per vedere fiorire ogni cosa che ci circonda.

La gentilezza è gratuita, non costa nulla. Tuttavia, fatichiamo ad applicarla perché preoccupati che ci porterà via molta energia.

I frutti della gentilezza, effettivamente, sono lunghi nel nascere, e richiedono infinita pazienza prima di risorgere dalla terra.

Il male corre più veloce e spesso i suoi frutti ci sembrano più allettanti.

Ma se coltivate con pazienza i semi della gentilezza, essi sapranno diventare più grandi e ogni giorno appariranno più lucenti.

Abbiate la pazienza di aspettare.

Siate gentili, siate pazienti.

Letizia Turrà

Fissa la tua attenzione su te stessa.

Fissa la tua attenzione su te stessa.

Sii cosciente in ogni istante di ciò che pensi, senti, desideri e fai.

Finisci sempre quello che hai iniziato.

Fai quello che stai facendo nel migliore dei modi possibili.

Non t’incatenare a niente che alla lunga ti distrugga.

Sviluppa la tua generosità senza testimoni.

Tratta ogni persona come se fosse un parente stretto.

Metti in ordine quello che hai disordinato.

Impara a ricevere, ringrazia per ogni dono.

Smetti di autodefinirti.

Non mentire né rubare, se lo fai, menti e rubi a te stessa.

Aiuta il tuo prossimo senza renderlo dipendente.

Non occupare troppo spazio.

Non fare rumore né gesti inutili.

Se non la possiedi, imita la fede.

Non lasciarti impressionare da personalità forti.

Non impossessarti di niente né di nessuno.

Distribuisci con equità.

Non sedurre.

Mangia e dormi lo stretto necessario.

Non parlare dei tuoi problemi personali.

Non giudicare né discriminare quando non conosci la maggior parte dei fatti.

Non stabilire amicizie inutili.

Sii puntuale.

Non invidiare i beni o gli esiti del prossimo.

Parla solo di ciò che è necessario.

Non pensare ai benefici che ti procurerà la tua opera.

Realizza le tue promesse.

Georges Gurdjieff, lettera alla figlia Reyna d’Assia

Pensiero del giorno #1104

Ogni volta che ho il desiderio di partire per una vacanza, mi rammarica pensare di lasciare il mio orto incustodito, così non parto e questo non mi rende triste, né meno felice di chi si mette in viaggio.

La mia è stata una scelta attuata con coscienza, non invidio il viaggio di nessun altro e coltivo il mio orto perché so che mi darà buoni frutti.

Dovremmo applicare questo sano principio per tutto.

Allora smetteremmo di attendere che arrivi un evento esterno a cambiarci la vita; ciò che desideriamo davvero è già alla portata della nostra mano.

Letizia Turrà