Mi manca mia madre

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Mi manca mia madre per andare al cinema con lei.
Mi manca mia madre per raccontarle della prima volta in cui mi sono sentita innamorata.
Mi manca mia madre per mostrarmi debole, una volta tanto.
Mi manca mia madre quando, al termine della giornata, non posso telefonarle.
Mi manca mia madre quando lotto, per avere quell’approvazione che troppo spesso mi aspetto dagli altri.
Mi manca mia madre e le sue gambe ossute, le sue dita adunche, gli occhi grandi.
Mi manca mia madre e le sue risate, con quel modo spensierato di smorzare ogni negatività.
Mi manca mia madre e il mare che rappresentava.
Sono una barca ora, in preda alle onde e al loro sciabordio; mi manca una bussola che mi dia la direzione. Quella bussola era mia madre.
Mia madre sarebbe stata la mia migliore amica.
Mi manca qualcuno che non potrò mai più avere, mai più riabbracciare, di cui non potrò mai più sentire il suono della voce.
Qualcuno che mi ha rubato il cuore, e strappato l’anima dal petto.
Perché tutto può morire, ma una madre non muore mai, né si placa il dolore del suo ricordo dentro di noi.

Letizia Turrà

Ph: Guy Bourdin bis untouched

Non esistono genitori perfetti!

 

 

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Non esistono genitori, né figli perfetti. I figli si generano, non soltanto metaforicamente. Si insegna loro a rafforzarsi, senza cinismo e con fiducia.

Esistono però conflitti che alcuni figli (genitori oggi) non hanno ancora risolto dentro di sé poiché non si sono mai posti il problema di comprendere i propri genitori per gli errori commessi in passato.

La frustrazione che ne deriva, in alcuni casi, può arrivare a distruggere il giudizio che il figlio in qualità di futuro genitore avrà della sua vita e della nuova famiglia che ha creato. Tenderà spesso a scappare dalle relazioni troppo impegnative e dai problemi quotidiani, finendo per ricercare a tutti i costi una persona simile in tutto e per tutto al genitore che ha costituito quella mancanza nei suoi confronti; così facendo si sentirà autorizzato sempre di più a dare agli altri la responsabilità di un proprio, personale errore.

Dovremmo puntare meno il dito sui nostri genitori, e porre l’attenzione su che tipo di genitori NOI vorremmo essere. Perché dare il meglio ai nostri figli non sempre equivale al meglio per loro, se poi non li rispettiamo.

I genitori e i figli non si scelgono; ogni giorno ci si sceglie, e si resta insieme nonostante le difficoltà.

Riflettete più spesso prima di parlare di altri o prima di attribuire ad altri la causa del vostro malessere.

Scrutate dentro di voi, ATTENTAMENTE.

Letizia Turrà

ph: Repertorio famigliare (Gaia abbraccia il suo papy)