Non è niente, sono qui; ci sono sempre, e ti aspetto.

My mother Maria Teresa

Io ti aspetto, ti aspetto sempre.

So che un giorno non molto lontano io ti ritroverò.

Mi affaccerò alla finestra, e là ti vedrò, con il tuo sorriso magnetico che mai potrò smettere di amare.

Sorrideremo insieme, e tutto mi sarà stato più chiaro e ogni dubbio verrà placato: il peso che per tutti questi anni ha attorniato il mio petto, gli incubi che tormentavano le mie notti, quel bisogno estremo di solitudine che mi portava a stare lontano da tutti, il senso enorme di vuoto seppure la mia vita fosse piena.

Giungerai con un vestito bianco e nel mio cuore proverò un sussulto alla sola tua vista.

Finalmente varcherò quel cancello che ci separa e ti stringerò la mano, forte, e tu farai lo stesso.

Abbracciandoti annuserò l’odore dei capelli tuoi ormai sbiaditi; sapranno di rosa e di un mare cobalto; la tua stessa pelle saprà dei coralli che imprigionano i pesci e i tuoi occhi saranno il miele che scorre sugli alberi in primavera; le tue parole saranno il suono caldo d’agosto e le tue labbra, l’afa dopo una pioggia copiosa.

Io ti aspetto, ti aspetto sempre. Ti aspetto come l’alba aspetta il giorno, e il declino del giorno la notte.

Sei parte dei ricordi in cantina, delle parole ammassate nei miei libri, delle pagine di un vecchio quotidiano, dei sorrisi delle mie figlie, dell’orgoglio di appartenere a te e a papà, dei giorni in cui ti ho odiato e poi ti ho compianto, del declivio che ha accompagnato le mie perenni salite.

Auguri mia amata, dovunque ti trovi, io ti sono accanto proprio tanto, e come ogni persona che ama, ti aspetto.

Io ti aspetto, ti aspetto sempre.

Letizia Turrà

(Dedicato a mia madre per i suoi 56 anni non compiuti)

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