A prescindere da me.

Foglie secche che saltellano sulla statale come rane spaventate

Alberi scossi da un vento freddo e ostile

Tergicristalli esauriti da poche gocce di pioggia

Tutto cambia, a prescindere da me

Il tuo entusiasmo per le cose

L’ammorbidente che sceglierai

Il tuo proseguire e lentamente costruire

Tutto muterà, a prescindere da me

Un canto in lontananza

L’assenza, poi la mancanza

Il tuo sorriso nascosto, poi plateale

Il primo amore, le lettere strappate

Tutto avverrà, a prescindere da me

La tua lontananza per me disarmante

L’inchino davanti a un pubblico che sarà solo tuo

Le cose che non mi dirai per la paura di sbagliare

Gli errori che avrai commesso mentendo persino a te

Tutto questo sarà, a prescindere da me

I libri che ho scritto

Le pagine che i miei polpastrelli avranno solcato

I tuoi capelli stretti in un elastico

Quella stessa mano sulla tua spalla a dirti che andrà tutto bene

Tutto verrà cancellato, a prescindere da me

La felicità di sapere che nulla è eterno

Le pieghe di un vestito che mi starà stretto

Le critiche che ingoierò un giorno ridendo, e l’altro piangendo

Le rughe sul volto che faranno appassire gli occhi

I segreti che possiedo e che non rivelerò a nessuno

Questo tempo passerà, a prescindere da me.

Letizia Turrà

Pensiero del giorno #0410

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Non credo nei fuochi di paglia, piuttosto credo che i rapporti si formino lentamente come acqua che scorre spontanea, e senza forzature.

Un giorno può esservi il conflitto, il giorno dopo la compassione, quello ancora l’immedesimazione, e infine il dialogo.

Gli approcci affettuosi violenti mi spaventano, perché celano in sé un disequilibrio.

Preferisco costruire nella verità, che stare lì a smembrare pezzo per pezzo un sentimento nel quale ho creduto fermamente.

Letizia Turrà