Un libro per il suicidio giovanile

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Sono felice di annunciare che c’è in serbo una bella novità editoriale della quale farò parte come autrice emergente (con una casa editrice, dunque), insieme a un team di validissimi autori!

A breve, sarà nelle migliori librerie e stores on-line il libro “Ventiquattro passi”; iniziativa editoriale che vede la collaborazione tra l’associazione StayAleeve – gruppo non-profit che lotta contro la depressione, l’autolesionismo e il suicidio -, lo scrittore/regista Marco Paracchini – Storytelling & Video Produzioni (Autore del testo “BondAges”, la monografia su James Bond) – e la Casa Editrice Undici Edizioni.

Un progetto che riunirà scrittori già noti nel panorama artistico ed emergenti provenienti da tutta Italia; più di un genere, più di uno stile per arrivare a tutti i lettori. Un prodotto fortemente voluto dalla StayAleeve perché volto a sensibilizzare sul delicato tema del suicidio giovanile.

La Onlus, fondata a Novara da Alessandro Buffelli e Vittoria Avogadro, incoraggia, informa, ispira e investe sulla sensibilizzazione dei malesseri psicologici moderni e si rivolge soprattutto agli adolescenti con incontri nelle scuole ed eventi cittadini; conta volontari formati e attivi di età compresa tra i 17 e i 22 anni, con propensione all’espansione.
Preziosa la partnership con il già citato Paracchini, storyteller recentemente ospitato a MilleeunLibro – Scrittori in tv – che ha curato personalmente “Ventiquattro passi”.

Nell’antologia, troverete:

Paolo Fittipaldi – autore della nota sit com Camera Cafè e di “Vorrei un tatuaggio color carne” (Mondadori) -,
Lapo Ferrarese – scrittore horror -,
Ferdinando Pastori – con all’attivo altri 3 libri -,
Roberto Pezzolato – regista –
Massimo Soumaré – traduttore di manga –

e, ancora,

Luca Angioli,
Valeria Di Tano,
Giulia Frigerio,
Michele Frisia,
Roberto Gallaurese,
Carla Greco,
Riccardo Iannaccone,
Marco Miglietta,
Antonella Mollia,
Valerio Moggia,
Alessandro Ricci,
Isabella Roattino,
Matteo Severgnini,
Irene Spagnuolo,
Erica Tassone,
Letizia Turrà.

 

Mi auguro questo libro possa rappresentare un valido aiuto non solo per i ragazzi, ma anche per i genitori, a volte soli durante la delicata fase dell’adolescenza.

Per info sulla casa editrice: http://www.undiciedizioni.it/

A presto, Letizia T.

 

 

 

 

Se ci penso bene…

 

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Ché se ci penso bene, in amore avrei voluto essere in un’altra maniera.
Mi ero ripromessa che sarei stata quella strafottente, quella indipendente, quella tutta d’un pezzo e sempre pronta alla lotta.
Invece poi mi sono ritrovata ad attendere una telefonata, ad avere smisurata pazienza, a piangere lacrime su quella piantina dapprima piccola che era l’amore, col solo scopo o la speranza di vederla diventare sempre più grande.
Succede così: un giorno ti alzi e capisci che l’amore ti ha rincoglionito, ti ha reso quasi ridicola, imperfetta, estranea persino a te stessa ma non per questo meno preziosa.
E quando incontri qualcuno di vero e di essenziale per te, sai anche che l’amore formale è la più grande bugia che ci si possa raccontare.
L’amore non ha a che fare con la condivisione dello stesso letto né dello stesso tetto; oh no, sarebbe semplice se così fosse.
Ho visto persone dividere tutto ciò che gli apparteneva strettamente ma farlo con sopportazione, quasi fosse una costrizione, nel nome di un vincolo.
Nulla a che vedere con i sentimenti o con il tanto bramato “amore”.
Ho visto più amore laddove non c’era la possibilità di potersi vivere ogni giorno; ho visto più amore in due persone che si parlavano per un’ora custoditi fra le mura di un bar mentre con dialoghi semplici e pieni di sincerità, esprimevano la voglia di essere ascoltati; ho visto amore nella paura di smarrirsi, senza comprendere che l’amore è attesa, perseveranza, costanza, e necessità di perdersi senza però mai sentirsi perduti.

Letizia Turrà

ph: Jean-Luc Godard

Avere fame d’amore…

 

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Avere fame dell’altro eppure non poter mangiare come e quando si vorrebbe; avere la necessità di abbandonarsi a qualcosa di reale in un mondo virtuale; avvertire la nostalgia anche quando la vita è pregna di nuove e avventurose cose.

Ho sempre pensato che l’amore rappresenti anche questo: qualcosa al quale ti aggrappi tenacemente come la natura all’albero, il cucciolo d’uomo al seno materno, le labbra alla saliva, il sesso al corpo, l’intimità al pregiudizio, il pensiero all’eterno sperare.

 

Letizia Turrà