Vorrei tu fossi…

Vorrei tanto tu fossi la mia pace, la mia terra, l’anello da portare al dito, la fede in Dio che ho perduto. Vorrei tu fossi il perdono che non riesco a concedermi, la nostalgia del mare, l’acqua che penetra nei miei polmoni e mi fa sentire di affogare. Vorrei tu fossi la mancanza, il desiderio anelato, la mia rabbia che trova un rifugio. Vorrei tu fossi le parole che non ho detto, le urla che ho fatto scivolare nel vento, i libri su cui le frasi ho sottolineato, il taccuino in tasca che aspetta di essere aperto. Vorrei tu fossi ghiaccio, poi sole, poi lacrima e infine pioggia.​

Vorrei tu fossi passato e invece resti incastrato qui, in un presente senza tempo, né risoluzione.

Letizia Turrà

ph: Annemarieke van Drimmelen

Leggende e misteri sul Cimitero Monumentale di Milano – PVLVIS ES ET IN PVLVEREM REVERTERIS

Il Cimitero Monumentale di Milano racchiude al suo interno una storia lunga e piena di mistero. Venne inaugurato dopo un travagliato periodo il 2 novembre 1866 e qualche anno dopo divenne sede del primo forno crematorio d’Europa. Il forno venne finanziato dall’imprenditore massone Alberto Keller con una cospicua offerta (fu osteggiato dalla Chiesa che ne vedeva un ingresso diretto all’inferno).

Le statue che qui troverete trasformano questa ampissima superficie di 250 mila metri quadrati in un museo a cielo aperto, silenzioso e riflettente la poetica che un tempo legava l’uomo alla morte, che qui viene glorificata rendendo giustizia alla poesia che la vita rappresenta.

Molti sono i riferimenti e le simbologie rappresentate su alcune lapidi o edicole appartenute alla Massoneria, associazione su base iniziatica che lega molte delle sue attività a un complesso cerimoniale esclusivo ed esoterico. Ne sono un esempio i simboli riportati del compasso, le squadre, l’occhio, il triangolo, la stella a cinque punte, l’àncora…e molti altri.

​Le celebrità sepolte venivano selezionate in base a criteri definiti nel 1884 da una commissione che indicò tre categorie: gli illustri, i benemeriti e i distinti nella storia patria.⁣⁣


⁣⁣​Molte le leggende e i misteri che qui prendono vita. Nel famedio troviamo la tomba del Manzoni realizzata ​dall​o​ scultore Giannino Castiglioni.​ Su essa v’è una piccola storia che narra di quando la tomba fu aperta da alcuni operai per via dell’insediamento del basamento su cui ora si trova; pare che un raggio di luce, illuminando la bara, fece apparire il corpo del Manzoni fosforescente (si trattava ovviamente di un’illusione ottica, dal momento che la salma, imbalsamata, si trova in una teca di vetro). Di conseguenza, anche la leggenda sul lungo mantenimento della salma è facilmente esplicabile, data l’imbalsamazione di Manzoni.

Un altro mistero riguarda le spoglie di Giuseppe Parini che morì nel 1799 e la cui tomba fu spostata dal cimitero della Mojazza​ verso il Monumentale​.​ La sua salma, però, non raggiunse mai il Cimitero Monumentale. ​ ​Alcuni sostengono che i resti vennero smarriti durante il trasporto, mentre alcuni operai sostengono di essere giunti sul posto e di aver trovato la tomba vuota. Cosa potrebbe essere accaduto? ​Non lo sapremo mai.

​Altri personaggi illustri sono ivi sepolti, tra i quali​ Carla Fracci, Alda Merini, Salvatore Quasimodo e molt​i sono i monumenti commemorativi nella parte inferiore​ per le più spiccate personalità politiche e le eccellenze italiane.

Il punto che più lascerà colpiti è quello dove è situato il primo forno crematorio d’Italia, ormai in disuso. 

PVLVIS ES ET IN PVLVEREM REVERTERIS – recita la scritta sopra i forni davanti ai quali troneggiano due bancali ricoperti di sacchi, opera del famigerato Maurizio Cattelan. L’opera “Lullaby”​ ​- NINNA NANNA​ – è stata realizzata dall’artista raccogliendo in sacchi ​le macerie del PAC- Padiglione d’arte Contemporanea di Via Palestro, causate da una bomba nell’attentato di matrice mafiosa del 27 luglio 1993.

Questa esposizione presso il Cimitero Monumentale è particolarmente significativa in quanto oltre al suo valore artistico e simbolico, si propone come memoriale per le 5 vittime che in quell’attentato persero la vita.

La Necropoli identifica la “città dei morti” ed è un’area prestigiosa dove gli esponenti dei casati più agiati​ bramavano di essere sepolti.

L’Edicola​ ​Campari ​(proprio lui, quello famoso per l’aperitivo) con la sua maestosa lunghezza di 8 metri (il massimo della concessione per lo spazio) ​è un vero capolavoro: si tratta di un gruppo scultoreo realizzato in bronzo su un massiccio basamento.⁣
⁣​L’opera è dello scultore Giannino Castiglioni e r​appresenta l’Ultima Cena. 


Inutile dire che, ogni volta che vi capiterà di tornare in questo luogo, non potrete fare a meno di restarne affascinati. 

Qui si trova anche il cimitero Ebraico, in gran parte trascurato. Sono moltissime le tombe dei bambini. Troneggia la cappella della Famiglia Segre e di molte altre famiglie importanti.

Q​uesto è sicuramente uno dei luoghi più importanti ed evocativi per la città di Milano. Tutti ci ritroveremo lì, diretti verso l’unica tappa comune a tutti gli esseri viventi.

La morte sublima l’amore nell’eternità. Proprio come recita la scritta posta su questo arco: Morte non scioglie amor ma lo sublima e nell’eterna speme lo rafferma“.

​Letizia Turrà

ph: Letizia Turrà, ottobre 2022

Non sono mai la stessa persona.

Come tutte le donne, non sono mai la stessa persona.

​Posso essere assai semplice, e complessa allo stesso tempo.

Posso essere profonda e allo stesso tempo avere voglia di inseguire qualcosa di superficiale, che non mi avviluppi nella tremenda noia del prendermi troppo sul serio.

Posso essere una grande ascoltatrice, e allo stesso modo parlare senza sosta.

Posso avvertire il canto di cose tanto lontane che pochi potrebbero udire, e allo stesso tempo chiudere le orecchie per il troppo rumore.

Posso dormire al buio e nelle ore di luce.

Posso essere una grande amica, e allo stesso tempo lasciare andare coloro che mi hanno delusa, soprattutto se li ritenevo amici.

Posso trattarti bene o male, a seconda del tuo atteggiamento.

Posso trattenere con me un bene a lungo e nel frattempo, accettare di portare in tasca solo l’effimero.

Il più grave errore sarà ritenerci scontate, tentare di farci sentire inferiori o poste in secondo piano rispetto a un’altra donna, manipolarci per ottenere il nostro consenso.

Una donna non si inganna.

Amarci è la sola alternativa, comprendendo che in ognuna di noi si celi un oceano di segreti, e che in noi dimorino sentimenti spesso contrastanti.

Letizia Turrà

Ph: Charles Etomora