CREDEVO FOSSE AMORE E INVECE…ERA UN SMS. LA VIOLENZA SUBDOLA CHE SI PUO’ SUBIRE DIETRO LA RETE.

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Nell’era di Internet, come ho sempre sostenuto e come tutti riconoscerete, tutte le emozioni corrono veloci, quasi alla velocità di un Byte.

Non riusciamo più a vivere concretamente un’emozione, senza il successivo, spasmodico desiderio di condividerla sui Social o sui nostri siti web.

Non che ci sia nulla di drammatico in tutto ciò, i nostri figli sono i primi ad essere definiti nativi digitali, quindi non c’è da stupirsi se oggigiorno un bambino di due anni utilizzi lo smartphone con la stessa maneggevolezza e scioltezza di come voi usiate il phone per asciugarvi i capelli.

 C’è un rischio che però sottovalutate ogni volta che vi esponete sulla rete.

Immaginate di abitare in una via molto trafficata. Mercati, negozi, il continuo passaggio di persone che più o meno col tempo hanno imparato a conoscersi e a salutarsi come fossero amiche, senza però andare oltre il “Buongiorno” e il “Buonasera”. Ora provate ad affacciarvi alla finestra. Molte tra le persone di passaggio non si accorgeranno minimamente della vostra presenza. Molte altre faranno un cenno in segno di saluto. Altre ancora, vi staranno osservando da così tanto tempo, da sapere quali sono i vostri cibi preferiti, i programmi televisivi che adorate, sapranno di quale colore è il vostro divano e qual è il vostro libro preferito.

Vi starete chiedendo perché. Ebbene, esistono persone che utilizzano la rete cosiddetta “Social” per impossessarsi concretamente della vita di un altro individuo.

Non avete ancora capito? Mi spiego meglio. Una volta in un piccolo villaggio come quello del quale vi ho parlato prima, avremmo avuto l’impicciona di turno che ficcanasava tra negozi e case; oggi abbiamo i Social, al quale siamo noi stessi ad affidare ogni nostra esperienza, nella fiducia che venga apprezzata dagli altri e li possa aiutare a costruire una vita propria con serenità, completamente ignari che vi siano persone che la useranno per farvi del male.

Tutti ora penserete che sia un’eresia quella che sto sostenendo. Invece cari amici, non lo è affatto.

Ci sono gruppi abilmente “celati” e mascherati (possono essere di vario genere: di interesse culturale, complottismo, politica o altro), che sfruttano la vostra energia e la vostra sensibilità per ergersi a giudici o Guru esperti di vita. Vi invogliano ad entrare nella loro cerchia, fanno in modo che avvenga una conoscenza tra i membri, fingono un’identità e un linguaggio che non gli appartengono e soprattutto, si fingono amici. Se li farete penetrare nella vostra quotidianità, saranno in grado di donarvi preziose parole di conforto, di sostegno, sapranno amarvi e comprendervi come nessun altro.

Nel vostro immaginario (femminile, ma il problema si estende anche agli uomini) quelle persone diventeranno necessarie alla vostra esistenza, come la colazione al mattino.

Sarà infatti dalle prime ore della vostra giornata che comincerete a sentirle, diventando dipendenti dalla loro telefonata, dalle chat che avete con loro ogni volta che ne sentite il bisogno, dalle loro parole d’amore sciorinate sulle loro bacheche, che sarete convinti siano rivolte proprio a voi!!

Sto parlando di strumentalizzazione e manipolazione di menti deboli e dovete credermi, in un momento di debolezza, anche la persona più intelligente può finire nella trappola di questi “vampiri energetici”.

Persone dalla vita insoddisfatta, che assorbono energia come un ragno succhia linfa vitale dalla propria vittima.

In men che non si dica vi troverete risucchiati in un meccanismo settario, dal quale sarà difficile evadere, perché sarà come tentare di uscire da una prigione senza sbarre.

La dipendenza malata da qualcuna di queste persone si crea infatti dapprima nella mente, e diventa una patologia dalla quale può essere pericoloso sganciarsi.

In molti casi infatti, le persone che cercano di distaccarsi da quel mondo subiscono violenze fisiche o verbali, maltrattamenti con riferimento alla persona stessa che si vedrà improvvisamente bistrattata dall’intero gruppo che prima agiva come una famiglia e che improvvisamente è diventata il carnefice da cui scappare e in alcuni casi, violenze contro la famiglia della vittima.

Vi parlo con il cuore in mano. NON permettete a nessuno di usarvi o di usare i vostri doni (talenti) per farne un mezzo letale attraverso i propri loschi scopi.

Ne uscirete distrutti, semmai ne uscirete.

Imparate a pensare con la vostra testa, adoperandola per farvi e per fare del BENE.

Il male ha diverse forme. Una tra queste, la dipendenza dalle persone con intenti oscuri, celate da angeli improvvisamente giunti nella vostra vita per salvarvi.

Essi si prendono il meglio di voi per poi buttarlo via, come fosse niente.

I messaggi che mandano a voi, infatti, sono gli stessi scritti ad altre decine di persone, mettetevelo in testa.

Non esiste una guida, nessuno da ammirare, nessun maestro.

Siete voi la vostra coscienza, voi il vostro insegnante più grande.

Ho conosciuto donne distrutte dopo essersi innamorate in Internet di un perfetto sconosciuto, del quale non conoscevano nome e volto.

Capite che è assurdo?? Parliamo di donne sposate, con figli, e con una famiglia felice. In un momento di debolezza il “serpente” si è avvicinato, agguantandole con le sue spire.

Tutte credevano di essere belle, amate, desiderate. Credevano di aver trovato l’amore. Tutte speravano che prima o poi avrebbero avuto l’incontro fatidico con quell’uomo che stava cambiando loro la vita, senza rendersi conto che quel tale non aveva alcuna intenzione di incontrarle, ma solo di fare il cretino in chat o su Facebook.

Le ho viste piangere, continuare a sperare, sentirsi in difetto nei confronti della loro famiglia e per tale motivo violentarsi emotivamente, arrivando anche a farsi del male.

Non comprendevano come fosse stato possibile tradire la fiducia del loro partner, facendosi trascinare in un gioco molto più grande di loro.

Ecco perché non è solo la violenza fisica ad essere rilevante, ma anche quella morale ed emotiva.

Sto cercando di aiutare molti di voi a capire che è bello essere Social (siamo animali sociali, ci mancherebbe!), ma non si deve scherzare con il fuoco, perché ci si brucia… e questa non è una teoria, è una cosa che va provata sulla propria pelle!

Mi auguro che un giorno ciascuno di voi sollevi lo sguardo dal suo telefonino, e riveda il cielo in tutto il suo splendore, riveda i suoi figli con il loro sorriso ed impari ad amare anche il loro broncio.

Vi auguro di voltarvi alla sera verso colui/colei che avete scelto accanto a voi per la vita, e vi auguro di riscoprire in quegli occhi conosciuti da anni una persona “nuova”.

 “Siamo sempre più connessi, più informati, più stimolati ma esistenzialmente sempre più soli”, cita una frase che ho trovato poche ore fa in Internet.

Ed è vero.

Siamo sempre più soli.

Eppure nulla è perduto, se impariamo che dobbiamo dipendere solo ed unicamente da noi stessi per proseguire.

Vi abbraccio con l’augurio che possiate guarire presto.

Letizia T.

Paint: Mauro Mazzara (sito: www.facebook.com/m2mazzara )

FESTIVAL DEL COLORE DI RAFFAELLA, UN’EDIZIONE…INDIMENTICABILE!

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“I bambini sono come i marinai: dovunque si posano i loro occhi, è l’immenso.”
(Christian Bobin)

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Non è strana la vita a volte?

Lo dico perché ho riflettuto tanto questo week end in cui sono stata a contatto con i bambini.

Ho fotografato i loro volti sorridenti e imbrattati di colore (alcuni fra loro erano pieni fino al midollo!), cercando di coglierne l’essenza, la vitalità.

Ho compreso che eravamo lì tutti insieme, per creare qualcosa di importante, e per il desiderio di colorare una vita ormai spenta dalla routine e dagli arrovellamenti quotidiani di noi genitori.

Pensate che bello…nella corsa a ostacoli della vita, siamo riusciti a fermare un’istante prezioso, che non ritornerà. Sarebbe doveroso ricordarsene sempre, ogni volta che incontriamo il volto di qualcuno.

C’è sempre un segno tangibile della nostra presenza impermanente in ciascuno.

Questo Festival era nato per mezzo della forza di madri speciali e compaesani volenterosi molti anni orsono. Una persona in particolare, Raffaella, che ci ha lasciati. Non ho mai avuto l’onore di conoscerla, ma so che era molto amata nella nostra piccola comunità e quindi questo Festival del Colore è dedicato a lei, alla sua famiglia, a suo marito Franco e ai loro splendidi figli.

Quanto coraggio occorre per andare avanti nonostante una persona ti manchi così tanto…ci penso ogni giorno a mettermi nei panni di un altro quando penso a questa cosa.

Sono senza dubbio i sorrisi dei tuoi figli a farti scegliere di proseguire, andare avanti, percorrendo ogni giorno quel passo verso il vostro futuro e colorando quegli stessi giorni insieme ai tuoi bambini, senza dimenticare che anche tu sei stato bambino un tempo.

Vorrei ringraziare tutti, ma proprio tutti coloro che hanno partecipato a questo evento a partire dal Comune di Tromello, la Biblioteca, i fumettisti e gli artisti (tra i migliori in Italia), i Volontari, la ProLoco e la Sodexo e tutti gli altri, che hanno dato a questo Festival una ragione per vivere con gioia la vita “a colori”.

Un pensiero è stato rivolto anche alle vittime del terremoto che ha scosso il Centro Italia lo scorso agosto, devolvendo le offerte dei cittadini che hanno “acquistato” un ritaglio dei disegni dei nostri illustratori.

Infine un abbraccio grande va ai nostri protagonisti…I BAMBINI! Senza di loro tutto questo non sarebbe stato mai possibile.

Vi aspettiamo il prossimo anno, non mancate!!!

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A presto, Letizia T.

IMAGE CREDITS: Letizia Turrà (2016)