Non so ancora perché mi succeda, ma faccio fatica a fidarmi delle persone.
Faccio fatica a incamerare un complimento, una critica, un gesto gentile e autentico, senza poi sentire una fitta lacerante allo stomaco.
Forse le troppe, vistose ferite, chissà. O forse è solo il dolore trascorso a tenermi lontana da un ulteriore dolore.
Mi occupo delle persone costantemente, ma spesso mi sento abbandonata da molti altri, ed è una di quelle sensazioni che nessuno riesce a levarmi dalle ossa.
Mi muovo in silenzio, parlo sempre meno, scrivo sempre di più, osservo da lontano gli altri come fossero orizzonti lontani, amo fotografare e salire sugli alberi grandi.
Rileggo i sentimenti che gli altri avevano nel passato nei miei confronti, che sembrano ormai sopiti come pagine sbiadite, quasi senza una ragione.
Forse siamo solo di passaggio – penso concretamente – quindi anche il bene provato è stato qualcosa di passaggio. Io però quando voglio bene lo faccio sul serio, e non tutte le persone che oggi provano per me un sentimento indifferente o sono sparite dalla mia vita le ho dimenticate.
E neppure coloro che mi dimostrano amore adesso. Io faccio fatica a dimenticare, quasi quanto faccio fatica ad affidare i miei sentimenti nel palmo della mano di un altro essere vivente.
Io non ce la faccio a non mettere paletti, mantenere distanze, fare finta di non essere suscettibile, impressionabile, emotiva.
Ho appena scritto sotto al post di un amico che non conosco la paura, e forse ho pronunciato la più ardita bugia fra tutte quelle che avrei mai potuto sostenere.
Invece ho paura di come mi sento. Ho paura di non essere amata a lungo come fossi un’onda che si ripete all’infinito. Ho paura di essere dimenticata, bistrattata, turlupinata. Ho paura di fare la richiesta diretta con scritto: “Rimani”!
Così molto spesso mi allontano dal riflesso della vita, come quando ti specchi e ti vedi brutta e non torni a specchiarti, finché la tua autostima non riprende il giusto assetto.
Forse è più colpa mia quello che accade, sono stata più in grado di ascoltare e “sentire” gli altri, ma poco ho ascoltato me stessa per via dei mezzi che ho usato come ponte per presentarmi agli altri.
A volte guardo il mio volto e vi scorgo qualcuno che non è stato ancora emotivamente compreso, né completo.
Sento che userò sempre uno scudo per proteggermi; che vorrò sempre bene a certe persone nonostante tutto; che verrò dimenticata.
Nel frattempo mi occupo di questo presente, in cui faccio finta che la paura per me NON esista.
Letizia Turrà
ph: Noelle Oswald
Non saprei proprio. Io regalo. Subito fiducia e anche quando vengo tradita la regalo ugualmente. È il mio carattere, forse purtroppo ma è una cosa che non riesco a cambiare☺
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E va benissimo così Ale! Il dono di amare è qualcosa che non ha prezzo. Nonostante la fatica, infatti, io non smetto di amare quelle persone. Solo che non tutte rimangono. Forse è bene sia così.
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Bisogna trovare l’equilibrio fra speranza e cautela. Una parola è solo una parola, non ci stare troppo dietro.
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Hai ragione, grazie per essere passato di qui! 😉
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È un mio piacere
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