
Siamo una società sintetica, virtuale. Non conosciamo il valore profondo di una conversazione sana, da cui rifuggiamo in tutti i modi possibili, assaliti dalla paura che staremo per parlare troppo.
Tentiamo di colmare i vuoti che abbiamo, annegando in uno “stato” da condividere, ma non ci viviamo, non ci tocchiamo, non ci annusiamo più come si faceva un tempo tra animali sociali.
Resta solo il suono delle nostre casse toraciche dentro cui si annidano i malesseri per aspettative deluse e promesse mancate, e il nostro respiro, sempre più diradato dalle continue notifiche che riceviamo.
Mai che si apprezzi il silenzio, il rumore delle giunture del treno che ci porta a casa, il panorama verde intenso e giallo oro del nostro grano.
Quella carezza che, se venisse data, nulla ci avrebbe tolto.
Eppure, non la doniamo tanto facilmente, perché noi siamo selettivi… e la carezza te la devi meritare.
Preoccupiamoci di dare un po’ di più, e chiacchieriamo di meno.
Letizia T.
image: Tomas Theend
image: Tomas Theend