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Londra, 1999

 

Diciotto anni sono troppo pochi per sapere cosa si possa ancora pretendere dalla vita.

Si vive tutto in modo amplificato, con l’irrequietezza di quando si è ancora dannatamente ancorati a quella voglia di non appartenere a niente e nessuno.

L’indipendenza è necessaria all’individuo per crescere e contare su se stesso a fronte di numerose avversità.

Quando John le propose di andare a vivere insieme inizialmente non ne fu entusiasta e provò un senso di inquietudine.

Tra i due lei era sempre stata quella dai mille ripensamenti, sempre titubante su ogni decisione da prendere.

Poichè il tempo che le aveva concesso per avere una risposta si era protratto fin troppo, come era solito fare, prese la palla al balzo e una mattina si presentò a casa sua con un giornale, su cui era riportato l’annuncio di affitto di una casa in stile vittoriano.

Una dimora da sogno, antica, e desiderosa di essere recuperata.

<<Può essere nostra, se solo lo vogliamo. Ho organizzato un incontro con il proprietario.>>

<<John, sai bene che non daranno mai le credenziali a due neo maggiorenni. Non vorrei restassimo delusi se dovessero sbatterci le porte in faccia.>>

<<Non succederà. Il proprietario, un certo Titor, è un amico di mio padre. Senti, ci ho già parlato, andrà tutto bene. Dimmi che la vuoi vedere almeno.>>

La casa nella zona Sud di Londra, poco distante da Brixton, godeva di un bella proprietà intorno, tre camere da letto, un bagno, un ingresso con cucina a vista e un piccolo salotto.

<<Molto bella questa zona, Mr. Titor, non la conoscevo.>>

<<In realtà non è la sola ad avermelo detto. Dal dopoguerra la zona è considerata un quartiere per vecchi, non desta molto interesse, ecco perchè da ormai diverso tempo la proprietà è rimasta invenduta. Non mi resta che valutare l’ipotesi di affittarla per il momento, è la stessa cosa che mi ha suggerito James, quando mi ha proposto di farvela vedere. Entrate pure.>>

All’interno la casa era ancora più bella e caratteristica che vista dall’esterno.

Aveva un tipico stile gotico mescolato al rococo, con presenze vittoriane. Le pareti erano decorate con la carta da parati e i soffitti erano ornati di dipinti e raffigurazioni settecentesche, orribilmente coperte da qualche intervento poco costoso, probabile tentativo di volerla modernizzare secondo i gusti dell’epoca.

<<So già a cosa state pensando. Che questa è roba da vecchi. Posso invece garantirvi che molti apprezzano questo stile e che queste case sono ancora considerate molto eleganti.>> disse scorgendo le loro facce dubbiose.

<<La casa va benissimo Mr. Titor, sarà l’alcova perfetta per me e la mia Afrodite.>>

<<Che stupido, smettila…>> gli diede una gomitata.

<<La prendiamo, ma ad una condizione: che possiamo dipingere le pareti secondo i nostri gusti e che possiamo ammobiliarla con qualcosa di più vicino all’ultimo…secolo.>> sorrise John.

Titor sospirò: <<John Wood… Non sei affatto cambiato. Hai sempre saputo quello che volevi dalla vita, quindi chi sono io per impedirti di rendere questa casa, la vostra casa?>>

Quella risposta le aveva aperto il cuore.

La sicurezza del suo amato la fece sentire forte.

John la abbracciò stretta: <<La nostra casa…>>

L’affitto era di 500 sterline che inizialmente fecero fatica a pagare contando sull’aiuto di James, fino al momento in cui Patricia trovò il modo di essere ingaggiata da uno dei locali più grossi della zona. Cantando al “Childhood cafè” ebbe la buona opportunità di farsi conoscere e con 500 sterline settimanali riuscì a contribuire attivamente alle spese.

Insieme erano così liberi, visitavano mostre, musei, biblioteche, lasciando che tutto quel sapere entrasse nelle loro viscere, senza mai porsi quelle domande, che troppo spesso affliggevano coloro che erano troppo coscienti della realtà che li circondava.

Anche fare l’amore in ogni luogo era diventato usuale per i due amanti.

In poche settimane avevano cambiato parte dell’arredamento e delle pareti.

Lui si era ricreato uno studiolo in un angolo della sala in cui aveva voluto dipingere le pareti di un rosso sangue, vivo e intenso.

Patricia aveva gusti più semplici, amava lo stile provenzale e i colori neutri, quindi scelse un grigio ghiaccio per la restante parte del living.

Quelle due pareti rappresentavano l’incontro di due anime tanto diverse fra loro ma unite, nonostante tutto, da un profondo amore.

Avevano trovato il modo di far convivere la cupezza di lui, con la leggerezza di lei.

Letizia Turrà

Image credit: Google research

DAL NUOVO LIBRO IN LAVORAZIONE DELL’AUTRICE, VIETATA LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE DELL’OPERA. TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI.

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