SONO GAY, CHE CI POSSO FARE???

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“Carissimi mamma e papà, spero mi scuserete se per comunicare con voi uso questa lettera, ma proprio ora che sto morendo volevo rendervi partecipi di quanto realmente nella mia vita accade, ogni singolo giorno.

Volevo ringraziarvi per tutto ciò che avete fatto per me. Mi avete reso l’uomo che sono oggi, educato leale e gentile, soprattutto sincero.

Vi sorprenderà sapere che al contrario vivo una vita nella menzogna, fingo di essere ciò che non sono. Per troppo tempo ho fatto l’uomo “normale”, come piaceva alla società, che ancora non accetta quelli diversi.

Sappiate che non sono in un letto di ospedale perché Giulia mi ha lasciato, come voi pensate.

Giulia è stata una donna senza dubbio importante nella mia vita, ma qualcuno ha rappresentato qualcosa di più per me.

Ricordi mamma quando durante una funzione in chiesa mi dicesti che avevi la sensazione che il mio amico Carlo fosse omosessuale e che Dio non avrebbe gradito che quelli come lui partecipassero alla festa della domenica o facessero la comunione?

Oggi voglio dirti che sono un mucchio di cazzate, Dio ama ogni sua creatura senza precondizionamento e senza giudicare quelli che per dogma non sono graditi all’essere umano.

 Quelli come noi mamma. 

È giunto il momento che sappiate che è Carlo l’uomo che ho sempre amato, è lui l’uomo per il quale un mese fa ho tentato il suicidio che mi ha portato qui ora, rinchiuso tra quattro mura di ospedale, che saranno probabilmente l’ultima cosa che i miei occhi vedranno.

Non posso più mentire a me stesso, non posso più mentire a voi dopo la morte di Carlo.

Quelli come noi non sono mai stati davvero compresi, siamo costretti a nasconderci da occhi indiscreti, perché due uomini che stanno insieme sono un cancro inguaribile.

E pensare che proprio ora che sono qui capisco invece quanto sia importante avere la salute; che il vero cancro è l’indifferenza di taluni esseri umani verso gli altri loro simili….

Sono gay, che ci posso fare? Sono anche vostro figlio, questo non potete dimenticarlo.

Io vi ho sempre accettati per ciò che siete, perché non dovreste volerlo/poterlo fare anche voi?

Un figlio non pretende molto, se non avere l’amore e il consenso da parte dei genitori e noi figli non ci poniamo il problema di come siete, di come vestite, di chi frequentate, di quali sono i vostri studi né di quale sarà il vostro percorso. Noi vogliamo solo che viviate il più a lungo possibile per restare al nostro fianco, e vederci crescere.

So di avervi dato un dolore immenso ora, ma non sarà mai più forte di ciò che accadrà a breve, in questo letto di ospedale.

Quindi fatevi forza e se davvero mi amate, accettatemi per tutto ciò che ho scelto di essere in questa vita, perché è stata una vita sicuramente dura ma piena, piena di amore che io e il mio compagno abbiamo condiviso insieme, esattamente come voi due.

È vero, non possiamo procreare, ma non possiamo neppure andare contro natura, fingendo di essere chi non siamo per la paura di venire derisi.

Vi amo mamma e papà e vi amerò sempre.”

Vostro, Mauro

Perché è così difficile per i ragazzi come Mauro riuscire ad affermarsi agli occhi della società come uomo omosessuale, che ama un altro uomo?

Sarà forse colpa delle aspettative che troppo spesso i genitori ripongono nei figli, come quella che seguano un certo percorso di studi, di vita, lavorativo, senza rendersi conto che è importante non dare ai figli le cose migliori, ma quello che è meglio per loro.

Ho sentito genitori dire: “Preferisco un figlio malato ad un figlio gay!”. È stato per me aberrante, un bastone conficcato nello stomaco. Come se essere omosessuale fosse una malattia mortale; si preferirebbe una malattia più congeniale guaribile con i farmaci magari.

Ed ecco che aprendo i quotidiani vedo che si tengono anche corsi per far cambiare orientamento sessuale ai gay duri di comprendonio, che proprio non vogliono saperne di diventare etero.

Questa mancanza TOTALE di rispetto di ogni individuo non ha fatto altro che apportare danni alla nostra Società, dove veniamo indottrinati a seguire come timorati di Dio il percorso di Adamo ed Eva e viviamo con i precetti di qualcuno vissuto oltre 2000 anni fa.

Se solo alcuni sedicenti cristiani seguissero quanto Dio vuole loro insegnare, comprenderebbero proprio che egli non punisce le creature dello stesso sesso che si accoppiano, ma coloro che fanno del male ai loro simili!!!

Anche in natura esistono creature animali dello stesso sesso che si accoppiano sia in cattività che in ambiente naturale. Ne sono un esempio i delfini, le pecore, le scimmie antropomorfe e molte altre specie presenti in natura. Allora chi ha creato quelle creature? Forse un altro Dio,  un Dio deviato??

Fino a quando non sarà riconosciuta a ciascun essere umano la facoltà di sentirsi libero di esprimere anche la propria sessualità oltre al proprio pensiero non saremo mai liberi, ma solo schiavi.

Provate a pensare a quando conoscete una persona davvero interessante, intelligente, colta, con la quale condividete interessi particolari e momenti piacevoli. Quante volte vi siete posti il problema se fosse omosessuale, o meno?

MAI. Perché quella persona è interessante, intelligente e colta, piacevole, al di là del proprio orientamento sessuale.

Sappiate aprire la mente, il cuore, guardate oltre e giudicate non per partito preso, ma solo per ciò che realmente avviene intorno a voi o direttamente alla vostra persona.

Preoccupatevi di più del vostro vicino, curate la vostra famiglia, abbiate rispetto della vostra casa e dell’ambiente, di Madre Natura che tanto ci ha dato e che fa vivere in coesione tutte le creature.

Smettetela di lamentarvi di ciò che non va, e cambiate rotta se la vostra vita ha preso il binario sbagliato.

Riflettete gente, riflettete sulla cattiveria che cercano di scatenare in noi alcuni mezzi mediatici e proteggete i più deboli, e non sentitevi troppo sicuri, poiché un giorno potrebbe toccare a voi.

Vi saluto con una frase scritta da un utente anonimo su Internet:

Non esiste crimine più grave nell’impedire a due persone di amarsi.

Ed aggiungerei…. Al di là del loro sesso.

 A presto, Letizia T.

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