La biblioteca più autentica al mondo…

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<<Qui a sinistra ci sono i bagni (vi riconobbi lo stesso marmo che Samantha aveva nel suo regno testa-ragazze), quello è l’ingresso per la serra e lì dritto vi è l’enorme biblioteca, una delle più grandi qui nel Nord.>>

Non lo feci neppure finire.

<<Una biblioteca? Ti prego, fammici entrare!>>

Titubante mi disse:<<Non si potrebbe. L’ingresso è riservato solo ai membri dell’Agenzia, qui ci sono testi “sacri” mi capisce, non credo di poterLe consentire l’accesso.>>

Lo guardai sfoggiando tutto il fascino possibile.

<<Avanti Charlie, sai bene anche tu che chiunque abbia vissuto qui sia stato come te e me in questa biblioteca, non c’è nulla di male, fammi entrare e saprò ricompensarti economicamente.>>

<<Naturalmente non accetterò la Sua offerta, ma l’ha voluto Lei Madame!>>

Aprì le porte giganti di quella che era senza dubbio la più grande biblioteca che avessi mai visto in tutta la mia vita, adoravo i libri, il loro odore, più erano vecchi, più mi soffermavo ad annusarli.

Avevo sempre adorato leggere e scrivere, e lo ringraziai con gli occhi bagnati delle prime lacrime, quelle che poi non scendono fino alla guancia, ora sì che mi sentivo davvero nel paese delle Meraviglie!

Il soffitto o forse dovrei dire i soffitti erano alti oltre 15 metri, la libreria arrivava a tutta altezza.

Credo fossero milioni di libri. Lo interrogai.

<<Ma quanti libri ci sono qui?>>

Mi guardò come se gli avessi chiesto chissà cosa.

<<Madame e Lei crede davvero che qualcuno lo sappia? Forse neppure i membri dell’Agenzia potrebbero rispondere a questa domanda! Vogliamo proseguire con il tour?>>

Pensandoci bene, avevo una gran voglia di rimanere lì a leggere qualche testo.

Così seguii con il dito indice quello che il mio destino mi avrebbe indicato, e cioè salii su una delle lunghe scale e presi il libro che l’istinto mi indicava: “La Massoneria e i suoi membri”.

Tema interessante.

Dal momento che ci ero entrata, mi interessava sapere qualcosa su coloro che mi stavano iniziando al mercato più fruttifero al mondo.

Sedetti al mastodontico tavolo in legno di faggio, era molto antico, aveva almeno 300 anni.

Era ancora possibile vedere tutti gli interventi che i restauratori avevano fatto su di esso per preservarlo.

Distesi il braccio intero sul tavolo, sentivo le piccole gobbe che negli anni avevano creato un’inarcatura lungo le venature del legno di questa meravigliosa opera artigianale.

Poggiai anche l’orecchio per sentire se avesse qualcosa da dirmi.

Charlie mi guardava quasi come fossi matta.

Aldilà del muro-diario e confessioni di una Escort, capitolo ventiduesimo di Letizia Turrà

Photo: Google

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