Ho un netto ricordo di quando ebbi modo di provare la felicità: avevo 18 anni e quel giorno mi recai con il caldo torrido di una Calabria selvaggia insieme a una famiglia a raccogliere patate e pomodori nella loro proprietà. Rimane il mio ritaglio di felicità preferito.
Ricordo che partimmo dalla loro casa molto modesta, e che per arrivarci questo ragazzo sconosciuto mi portò sul suo trattore enorme carico di balle di fieno, e mi condusse fino al loro pezzo di terra.
Iniziammo a scavare portando a galla i tuberi; lo facemmo sorridendo lieti, come se avessimo trovato piccole pepite d’oro.
Il caldo bruciava le mie spalle magre e le mani erano doloranti.
Al termine della giornata quello stesso ragazzo mi confessò di essersi innamorato di me. ” Vorrei rivederti” – disse proprio così subito dopo – con accento stretto e marcato, che io sola ero in grado di comprendere.
Ma io sapevo di dover tornare qui, dove mi trovo ancora adesso.
Quel ragazzo non sa di avere lasciato in me questo ricordo; ignora che ciascuno di noi lascia una parte di sé in chi incontra, anche quando non ne è perfettamente conscio.
Non sa che grazie a lui e alla sua famiglia ho vissuto quel ritaglio di felicità, che ricorderò sempre come il mio preferito.
Letizia Turrà
Ph: Tumblr
che bellissimo ricordo
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❤ ne ho tantissimi, ma questo fu proprio "la felicità". Ti abbraccio
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Che ricordo bello
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Sì Ale, anche se la cosa incredibile è che lui non lo saprà mai. Lo vidi solo quella volta. ❤️
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