“L’amore non è mai tanto irraggiungibile da non poter essere toccato.”
Questo pensava Emilia durante il suo viaggio in treno. Un tour ripercorso ogni giorno, sempre lo stesso per 22 anni, in una vita vecchia e deludente.
Da molto tempo non si sentiva più in grado di amare; era come se il cuore si fosse trasformato in un macigno così grande e potente, da essere diventato un ostacolo al suo sentirsi donna.
Eppure sapeva che prima o poi sarebbe arrivato il giorno in cui tutto sarebbe cambiato.
Ciò che non poteva immaginare era che un destino pronto a cambiarle la vita era in agguato, e nulla sarebbe stato più uguale.
Sul pullman aveva incontrato due occhi che l’avevano fatta tremare: quelli di un uomo che era sempre stato nei suoi sogni fin dal giorno in cui era evasa dalla tremenda depressione.
Il senso di inquietudine che da sempre l’aveva accompagnata lentamente le lasciò intravedere uno spiraglio, simile alla frivolezza di sentirsi ancora una donna con certi impulsi.
La prima volta in cui lo aveva visto le sembrò solo, impassibile, in attesa di un richiamo.
La osservò senza avanzare verso di lei; si morse le labbra e con lo sguardo quasi di pietra, fece ricadere l’occhio su un angolo della camicetta di Emilia. Proprio lì, vicino alla scollatura provocante. Poi sorrise formando una leggera piega sulla guancia.
Si vedeva che la desiderava, eppure sceglieva di restare lì, serafico e con le mani socchiuse come un guscio, l’una dentro l’altra.
Emilia aveva il desiderio di essere toccata da quelle mani e di essere guardata ancora e ancora da quegli occhi.
Era intenzionata a donare a quell’uomo il suo cuore perché lui lo tenesse stretto, per non lasciarlo più andare.
Un altro giorno era passato e lui era di nuovo di fronte a lei; stessa destinazione, stesso cappotto color salvia, stesse mani chiuse, stessi occhi fermi e questa volta fu lei a guardarlo fisso negli occhi.
“Come possono due persone amarsi anche solo con lo sguardo senza toccarsi?”, sembrò volesse chiederle.
Si amarono per mesi in quel gioco di carezze lontane, finché lei si sentì pronta a fare il primo passo.
Poi avvenne l’inatteso, in un giorno nefasto.
Nel dirigersi verso la stazione un dolore acuto si fece spazio nel suo petto.
I dolori di una vita passata in solitudine dilagarono, fino a colpire dritti il cuore.
Fu una corsa disperata contro il tempo quella dei medici per salvarle la vita.
Una volta rianimata si guardò allo specchio; vide la sua enorme cicatrice; pensò che non si sarebbe mai più potuta permettere quella camicetta scollata che tanto piaceva a quell’uomo e lui non l’avrebbe più guardata come prima, o avrebbe rivolto altrove le sue attenzioni.
Passati due mesi da quel giorno, lui non c’era più. L’unico uomo che avesse mai sentito di amare si era dissolto nel nulla.
Le mancate risposte alle sue domande e l’assenza le lacerarono il cuore sempre di più.
Non ebbe più alcuna notizia di quel misterioso viaggiatore.
Un pomeriggio si recò talmente affaticata a casa da avere un altro crollo, che la condusse nuovamente in ospedale.
Il medico le spiegò che quando si subisce un trapianto alcune cose dentro di te cambiano anche a livello interno, a volte seguendo addirittura le preferenze del donatore, come se si potesse assumere improvvisamente anche l’identità dell’altra persona.
Fu allora che capì cosa era avvenuto.
Emilia non poteva sapere che quell’uomo, proprio quella stessa mattina in cui lei aveva deciso di rivelargli il suo amore, era stato investito davanti al fiorista di Piazza Armerina, dove stava comprando un mazzo di fiori per lei.
Il destino li aveva fatti rincontrare quella mattina ma in una maniera del tutto sorprendente e inaspettata.
Così due corse in ospedale si erano trasformate in un unico cuore, quello di lui che ora batteva nel petto di lei.
Possono due persone amarsi senza arrivare mai a toccarsi?
Inizialmente pianse pensando a lui e a quel fato che li aveva divisi e poi uniti.
Sorrise con triste rammarico, cosciente che da quel giorno il corpo e il cuore sarebbero stai uniti… per sempre.
Letizia Turrà
Image: Google immagini
Davvero emozionante e imprevedibile questo testo…quest’amore cosi’ desiderato e mai vissuto e’ la riprova che si puo’ amare , anche per tanto tempo, senza il contatto fisico ma con una grande voglia di averlo…e’ un amore atipico, inusuale ma di grande intensita’ che consente di durare cosi’ a lungo…finale triste e imprevedibile…grazie Letizia…
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